Dal Corriere del Mezzogiorno
Autore: Fabrizio Gerremica/23 febbraio 2022

 

Sarà firmata questa mattina la convenzione tra il Comune di Napoli e l’associazione Macs (Mecenati per il cinema, per l’arte e per lo sport) che apre la strada al restauro delle statue di epoca neoclassica in Villa Comunale, come annunciato dallo stesso Manfredi al Corriere del Mezzogiorno nell’intervista di domenica scorsa. Sarà finanziato attraverso i fondi reperiti da Macs tra i suoi soci mediante il meccanismo dell’Art bonus. Quest’ultimo consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico, del cinema d’autore e delle attrezzature sportive.

L’intervento

Il restauro richiederà 74.500 euro ed il progetto è stato redatto dall’architetto e docente universitario Carmine Gambardella. Otto le statue oggetto dell’intervento, parte delle quali opera del genovese Tommaso Solari senior e parte dello scultore romano Andrea Violari. Una di esse — Il Fauno che suona il piffero — è ridotta in pezzi e giace in deposito. Le altre sono: l’Apollo del Belvedere , Ercole con Fauno (di Violani), Fauno con fanciullo in braccio , Guerriero con clamide (un mantello, ndr ), Ercole con Fauno , Apollo , Fauno con cembali . Si prevede, tra l’altro, di disinfestare i marmi dalle colonie di microorganismi «con biocidi accuratamente selezionati», di pulire le superfici lapidee «mediante applicazione di soluzione di ammonio carbonato», di rimuovere croste nere e patine con soluzioni specifiche, di stuccare lesioni e piccole lacune. Saranno, inoltre, applicate pellicole protettive e saranno eliminate le scritte che imbrattano i basamenti.

Il fauno

Il Fauno che suona il flauto, la statua in pezzi, dovrà essere ricomposto e Gambardella prevede «un’attenta ricognizione e catalogazione degli elementi con riproduzione di grafici, grazie all’utilizzo del laserscanner, per verificare la presenza di tutti gli elementi e la corretta sequenza per la ricomposizione degli elementi lapidei». L’iter che ha portato alla sottoscrizione della convenzione, si diceva, non è stato rapidissimo. Ricostruisce il notaio Roberto Cogliandro, presidente di Macs: «Il nostro progetto risale all’autunno 2019. E’ stato approvato nei primi giorni di gennaio 2021 dalla Soprintendenza e poi ad aprile 2021 dalla giunta de Magistris. Mancava la firma di un dirigente, però, e successivamente la nuova giunta comunale ha ritenuto che fosse necessario procedere con un bando. Abbiamo partecipato noi ed un’altra associazione, la quale si è ritirata». Firmata la convenzione, affinché il restauro cominci, bisognerà aspettare che sia dissequestrata la porzione della Villa Comunale in prossimità di piazza Vittoria nella quale, un paio di mesi fa, divampò l’incendio che ha danneggiato alcune piante.

Art Bonus

«Mi risulta — dice Cogliandro — che il Comune abbia già presentato istanza alla Procura», Il restauro si svolgerà in loco. «Il nostro ruolo — va avanti il presidente dell’associazione — è di catalizzare le energie positive che esistono in città, ma talvolta stentano ad emergere. L’Art bonus, per esempio, è uno strumento che qui ancora non ha dato risultati adeguati. Nel 2019 a Napoli sono stati raccolti solo 5.000 euro. Perugia viaggia sul milione e mezzo di euro all’anno. Milano sugli otto milioni». Quello relativo alle statue della Villa Comunale, peraltro, non è il primo intervento di recupero del patrimonio artistico tramite l’Art Bonus da parte di Macs. «Abbiano contribuito con 5.000 euro un paio di anni fa — racconta l’avvocato Lina Iadevaia, che fa parte del consiglio direttivo dell’associazione — al restauro della scultura del cardinale Carafa che prega le reliquie di San Gennaro». Una opera del XVI secolo ubicata all’interno del Duomo di Napoli.

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