Mira a ricalcare la fortunata esperienza dell’Art Bonus la nuova proposta normativa denominata Act Bonus, ovvero agevolazioni fiscali per chi effettua donazioni a vantaggio di realtà virtuose che gestiscano progetti a impatto sociale. Si tratta di un’idea dell’Associazione Parma, io ci sto!, promotrice della candidatura di Parma Capitale della Cultura 2020-2021 e di numerose altre iniziative a favore del “sistema Parma”. Come, ad esempio, il recente progetto #dieci che, grazie al coinvolgimento di oltre 250 rappresentanti del sistema territoriale, ha portato all’elaborazione di una “visione” a dieci anni per Parma e il suo territorio, con al centro l’innovazione, la sostenibilità, l’inclusione e l’educazione.
ACT BONUS: UNA MISURA A FAVORE DEL RILANCIO DEI TERRITORI
“L’Associazione da me presieduta”, dichiara il Presidente dell’Associazione Parma, io ci sto! Alessandro Chiesi, “ha avviato con il supporto della società di consulenza strategica di comunicazione e public affairs Comin&Partners un dialogo con le Istituzioni nazionali per una proposta normativa in grado di supportare la realizzazione dei progetti ad impatto sociale sul territorio, favorendo una più forte sinergia tra pubblico, privato e società civile”. Dunque, una misura a favore del rilancio dei territori che porterebbe ad allargare il perimetro di azione dalla cultura a tutte le iniziative che abbiano un valore sociale (quasi sempre interconnesse), con l’intento di migliorare l’impatto creativo e propositivo dei progetti di interesse generale realizzati da privati (sia cittadini, singoli o associati, sia imprese o attività economiche di vario titolo) e/o da pubbliche amministrazioni.
ACT BONUS: COME FUNZIONA
In questo modo passerebbe l’idea secondo cui i singoli cittadini e le realtà economiche del territorio si porrebbero alla guida della ripartenza, elargendo erogazioni liberali esclusivamente in favore del patrimonio di proprietà pubblica o per la realizzazione di iniziative senza scopo di lucro, funzionali al benessere individuale e collettivo. È prevista un’unica classe di agevolazione fiscale, fissata indicativamente attorno al 36%, che graverebbe sulle casse dello stato fino ad esaurimento di un Fondo ad hoc stabilito (Act Fund). L’incontro tra il mecenate intenzionato a finanziare i progetti a impatto sociale e i progetti stessi avverrebbe su un’apposita piattaforma online: un portale dove poter vedere e scegliere i destinatari delle proprie donazioni.
ACT BONUS: LO SPIRITO DELLA PROPOSTA
Lo spirito dell’intera proposta non è solo quello di garantire un riconoscimento economico da parte delle Istituzioni pubbliche alle iniziative più meritevoli sul territorio, in una logica redistributiva delle risorse, ma anche quello di reinvestire le finanze pubbliche in iniziative in grado di garantire un effetto moltiplicatore sull’intero tessuto economico e sociale. “È fondamentale abbandonare la falsa contrapposizione pubblico-privato e immaginare una idea di pubblico inteso come bene comune al quale concorrano, e del quale si sentano parte, tutte le forze vitali della società”, conclude il Ministro della Cultura Dario Franceschini. “Proprio con questo spirito è nato l’Art bonus, e ben venga ogni spazio di riflessione su quali possano essere ulteriori strumenti per concorrere all’impatto sociale sul territorio di singoli o imprese, per promuovere sostenibilità, coesione sociale e legami comunitari”.
– Claudia Giraud