TRASPARENZA ED EFFICIENZA PER FAVORIRE l’ART BONUS

Non sempre gli enti pubblici proprietari/concessionari di un bene hanno le risorse per poter sfruttare le opportunità offerte dall’ Art bonus, condizione che compromette la potenzialità e l’efficacia di questo prezioso strumento.
Per questo motivo, possono intervenire a loro supporto le forze sociali, come le Associazioni riconosciute che operano in modo dinamico e dedicato nell’ambito della valorizzazione del patrimonio artistico-culturale.

Nell’ambito dei soggetti ammissibili a promuovere una raccolta fondi Art Bonus, sono presenti soggetti terzi che ricevono l’affidamento temporaneo di un bene culturale pubblico, o di parte di esso, in virtù di una convenzione che identifica il bene e il lavoro da effettuare.

Tale soggetto terzo, che opera nell’ambito della tutela e valorizzazione

del patrimonio culturale (ad esempio l’Associazione senza fini di lucro), diventa affidatario temporaneo del bene da parte del proprietario/concessionario che lo gestisce (ad esempio il Comune) per un tempo limitato alla raccolta fondi e realizzazione di uno specifico progetto di manutenzione/protezione/restauro.

L’affidatario temporaneo dovrà fornire la

documentazione attestante gli importi effettivamente corrisposti ai soggetti incaricati dei lavori, in modo da verificare la corrispondenza tra le somme ricevute in donazione. deve inoltre produrre un’attestazione di ricevuta delle somme per il restauro in cui appare in modo inequivocabile che si tratti di erogazioni liberali per il bene culturale di appartenenza pubblica.

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